#IMPACTSTORIES | Midori: la startup torinese che ci aiuta a monitorare i consumi energetici

Vi siete mai soffermati a riflettere su quanta energia elettrica consumiamo nel nostro appartamento? Purtroppo devo ammettere la mia superficialità in materia, dato che delego spesso e volentieri la lettura delle bollette al mio compagno di casa e di vita confidando nella sua ingegneristica precisione. È quindi stato alquanto istruttivo per me conoscere i ragazzi di Midori, startup ospitata presso l’ I3p (Incubatore di Imprese Innovative) del Politecnico di Torino. Ho così preso coscienza di alcuni aspetti legati a questa tematica, capendo quanto sia importante fare attenzione ai nostri consumi, cercando di arginare gli sprechi di un bene così prezioso e così ingiustamente dato per scontato. Siamo in debito verso l’ambiente: impegniamoci affinché il debito non diventi troppo considerevole, ed irrimediabile.

Scopriamo la storia d’ impatto di Midori insieme a Christian Camarda, Founder e CEO della startup.

 

Christian, come nasce Midori?

Midori nasce da un gruppo di ingegneri – compagni di studio del Politecnico di Torino – attenti alle tematiche dell’energia e del buon utilizzo delle risorse energetiche. Ad un certo punto ci siamo chiesti quanto la gente fosse consapevole del consumo energetico che si fa nella quotidianità, e soprattutto se esistessero sul web mezzi di informazione adeguati circa tale argomento. Non avendo trovato risposte esaustive, ci siamo rimboccati le maniche e nel 2011 abbiamo gettato le basi della startup, con l’obiettivo di rendere le persone coscienti del consumo energetico quotidiano, offrendo loro soluzioni sia per risparmiare che per farne un uso il più possibile virtuoso e ragionato.

Quali sono i vostri progetti principali?

Il primo progetto che abbiamo lanciato si chiama Kiui, web app che consiste in un energy game: Kiui viene infatti venduto alle aziende, che lo utilizzano per coinvolgere i propri clienti in una sorta di gioco fatto di sfide, punti e premi per educarli a sfruttare meglio l’energia. A Kiui abbiamo poi affiancato Ned, un piccolo strumento alimentato a batteria che traccia e rileva tutti i consumi della casa, dal forno all’ asciugacapelli. Due smart meter facilmente utilizzabili e di grande importanza per l’abbattimento economico dei consumi energetici casalinghi.

Parlaci del “capitale umano” di Midori. Come è composto il team?

La squadra è formata da me, in qualità di socio operativo, più tre ingegneri sviluppatori ed una psicologa sociale. Perché includere una psicologa? Per l’indubbio apporto umano di cui il nostro progetto necessita: non abbiamo solo bisogno di dati scientifici, di numeri da interpretare, ma anche dell’analisi dei bisogni delle persone. Un aspetto fondamentale, a nostro avviso, e sul quale puntiamo molto. A tal proposito, abbiamo organizzato un focus group all’ interno di una cena di Gnammo (altra startup nata all’ interno dell’I3p legata al mondo del social eating) per testare il rapporto che le persone hanno con la materia dell’efficienza energetica, o più semplicemente con la lettura delle bollette!

Hai accennato alle collaborazioni fra startup. Ne avete già iniziata qualcuna con dei membri dell’Impact Hub Torino?

A dirti il vero non ancora, ma per il solo fatto che il nostro ingresso in Impact Hub Torino è recentissimo. Siamo però colpiti dal fermento innovativo degli hubbers e ci auguriamo di instaurare presto collaborazioni positive con altre realtà legate all’ impatto sociale. Il networking è alla base del nostro lavoro, ogni occasione di dialogo e confronto di idee è la benvenuta!

 

Federica De Benedictis – Dire Fare Mole